Un operaio anziano, che lavora da molti anni in OTO Melara, e suo figlio, che è appena entrato in azienda come apprendista. Il passaggio ideale tra due generazioni: quella adulta, ricca di esperienza, prodiga di consigli, generosa nel trasmettere il proprio saper fare, le proprie conoscenze e competenze a quella più giovane. L’intelligenza delle mani e il legittimo orgoglio per il proprio lavoro che passano di padre in figlio: questo il nucleo narrativo semplice eppure intenso del film Storia di un uomo e di un M113, commissionato da OTO Melara della Spezia e realizzato da Studio P e REIAC Film nel 1965. Su soggetto di Ansano Giannarelli e Piero Nelli, per la regia di Piero Nelli e con l’organizzazione di Marina Piperno (poi celebre produttrice del capolavoro di Cesare Zavattini, La veritàààà) nasce un piccolo gioiello del cinema industriale, in cui attori e operai dell’OTO Melara recitano fianco a fianco: la realizzazione del veicolo corazzato M113 diventa l’occasione per documentare il lavoro quotidiano in fabbrica durante gli anni ’60, una testimonianza preziosa e coinvolgente sul passato recente, su un mondo produttivo che ha contribuito alla crescita economica, tecnologica e sociale del Paese.
Credits
Associazione Museo della Melara, Archivio Storico OTO Melara, Alessandra Vesco, Alessandro Cecchinelli per Società Cooperativa Pro-Memoria, riprese di Saul Cassarale, montaggio di Sara Bonatti, grazie a Marina Piperno e Armando Maccione.