Per generazioni di Quartesi, Sa Dom’e Farra è stata luogo dell’identità, della conservazione delle tradizioni popolari e della riscoperta delle proprie origini.
Dietro questa realtà, però, si affacciano dal passato altre generazioni: nel secolo XIX fu la casa padronale di Carlo Lai, proprietario terriero e macellaio, che esercitava la professione nella propria abitazione e nella piazza del mercato, chiamata Sa Perda mulla. Il figlio Francesco proseguì l'attività paterna nella macellazione, divenendo una figura di rilievo della società quartese del primo '900, come imprenditore, figura politica e anche in qualità di cantadori, tra i più apprezzati del Campidano. Francesco ebbe quattro figlie, ma nessuna di esse proseguì la generazione dei Lai.
Fu Gianni Musiu alla fine degli anni '70 a salvarla dall'oblio a cui sarebbe stata destinata, dandole nuova vita attraverso il restauro e la sua trasformazione da abitazione a casa museo, Sa Dom'e Farra, il primo esempio di museo etnografico in Sardegna, meta di percorsi turistici permettendole così di arrivare sino ai nostri giorni.
Attualmente lo stabile ospita una mostra documentaria sulla famiglia Lai e il Museo Multimediale della Poesia Improvvisata.
Credits
Archivio Storico Comunale di Quartu Sant'Elena
Quando
04 giugno 18:40