Generazioni nelle epidemie. Uno sguardo dall’Archivio storico diocesano-ARTE E DEVOZIONE
E finalmente…fuori dall’epidemia! (1837)
Brescia, 1837. Carteggio relativo ai festeggiamenti tenutisi per lo scioglimento del voto fatto alle SS. Croci in occasione dell’epidemia di colera.
[Fondo Compagnia delle Sante Croci, busta A20, fascicolo 118]
Le Sante croci liberano dall’epidemia: si fa festa!
Così è avvenuto in occasione del colera del 1836 ma sono molte le processioni straordinarie documentate perché cessassero le calamità di ogni tipo e per scongiurare le pestilenze.
La Compagnia dei Custodi delle Sante Croci è un ordine cavalleresco fondato nel 1520 con lo scopo di amministrare e salvaguardare il Tesoro delle Sante Croci, beni di grande valore storico e religioso conservato nella cappella omonima, nel transetto nord del Duomo vecchio.
Il Tesoro è menzionato per la prima volta in una disposizione del Comune di Brescia del 1251 (o 1260) ma secondo la leggenda, risalente al 1400, durante la traslazione dei corpi dei Santi Faustino e Giovita (9 maggio 806), i loro resti avrebbero miracolosamente trasudato sangue. Il duca Namo, ammalato di lebbra e presente quel giorno, si convertì di fronte all’evento prodigioso ed ottenne la guarigione dal suo terribile male; fattosi poi monaco benedettino, donò a Brescia la Reliquia del Legno Santo della Croce, tesoro che aveva ricevuto da Carlo Magno in persona, il quale a sua volta l’aveva avuto in dono dall’Imperatore di Costantinopoli.
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Musica: Halleluja di Handel