Generazioni nelle epidemie. Uno sguardo dall’Archivio storico diocesano-CARISMI
Paola Di Rosa nello ‘spaventoso recinto’ delle colerose (1836)
Santa Maria Crocifissa Di Rosa (1813-1855), al secolo Paola di Rosa, vede nascere la sua vocazione proprio durante il colera del 1836 a Brescia.
Vuole andare nel lazzaretto a prendersi cura di colerosi…«Vada pur dunque figlia mia nel nome del Signore; dichiaro anzi che, se non mi trattenesse il pensiero di esser padre di famiglia, vorrei seguitarla anch’io » la autorizza il padre Clemente di Rosa.
Ricevuto l’assenso anche della direzione dell’ospedale, Paola di Rosa insieme a Gabriella Echenos Bornati «cominciò a frequentare lo “spaventoso recinto”, come ella chiamò il luogo, il 24 giugno, nei giorni del massimo infuriare della malattia. Paola, oltre l’intenzione di dedicarsi al conforto religioso delle ammalate, dovette svolgere tutte le mansioni richieste da tale assistenza, come pulizia, somministrazione di medicine, composizione di cadaveri».
Paola “restò nel Lazzaretto… finché cessò il colera, cioè per qualche mese: vi stava, dunque, giorno e notte e non fu colta dal morbo” dichiara nel 1894 Paola Luigia Tedeschi, allora Superiora generale delle Ancelle della Carità, nel Processo Informativo Super Fama Sanctitatis Vitae della futura santa.
Percorso web: https://view.genial.ly/605854c2f3bc7f0da6b99f65/interactive-content-copy-generazioni
Musica: Mozart Sinfonia da Requiem- Lacrimosa