Generazioni nelle epidemie. Uno sguardo dall’Archivio storico diocesano-LUOGHI
Il lazzaretto di S. Bartolomeo (1577, 2008)
Brescia, Relazione storica per il restauro dell’edificio noto come “ex Lazzaretto di S. Bartolomeo”, Architetto Paolo Benedetti (2008)
[Inventario dei beni mobili della Diocesi di Brescia. Sezione CEI (anni 2004-2015)]
I lazzaretti, luoghi per limitare il contagio e tra i pochi rimedi per combattere le pandemie, vengono costruiti per secoli, generalmente fuori dall’abitato. Il primo in Europa è quello di Venezia del 1423 sull’isola di Santa Maria di Nazareth.
A Brescia il più noto è quello di S. Bartolomeo. In provincia i numerosi lazzaretti sono ricordati con santelle, o in santuari (come quello della Maternità di Maria di Masciaga a Bedizzole, detto anche della Madonna del Lazzaretto) o con chiese erette ai “morti” della peste o di altra epidemia, con iscrizioni...
I lazzaretti erano vissuti anche come vere e proprie prigioni, dove abusi, furti, negligenze da parte del personale erano all’ordine del giorno.
Nel 1577 Fra Paolo Bellintani, l’angelo del lazzaretto di S. Bartolomeo, lo descrive nella sua drammaticità.
Musiche: Chopin- Sonata n. 2 op. 35, Marcia Funebre
Percorso web: https://view.genial.ly/605854c2f3bc7f0da6b99f65/interactive-content-copy-generazioni