Nel fondo archivistico di Enrico Prampolini, conservato a Roma presso il Centro di Ricerca e Documentazione Arti Visive della Sovrintendenza Capitolina, sono presenti disegni, progetti per scenografie teatrali e moltissime lettere che l’artista scriveva a grandi protagonisti del Novecento: Jean Cocteau, Leon Bakst e Igor Stravinskij. Proprio tramite Cocteau conosce a Roma Pablo Picasso, di cui è un entusiasta estimatore: “E’ all’idea del meraviglioso e del miracoloso che dobbiamo pensare guardando attoniti l’intera opera di Picasso”.
Idee, progetti e analisi critiche di personaggi di primo piano nella storia della cultura del Novecento, ma anche scambi di pensieri ed emozioni a testimonianza di una dimensione privata e poetica altrettanto rilevante: “Cher Enrico, mon silence était un de ces silences du coeur” scrive Cocteau all’amico in una lettera del 1946.
Nell’archivio sono presenti 143 fascicoli con lettere, scritti, periodici, rassegna stampa. Grazie ad una nuova donazione, nel 2020 si è arricchito di progetti per scenografie, bozzetti teatrali, taccuini con schizzi.
Un archivio completo che rispecchia il fare e l’essere dell’artista Prampolini che attraverso un’infaticabile passione esplora, da protagonista, tutti i saperi dell’arte del Novecento.
Credits
Podcast a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive
Testo e voce: Alessandra Cappella
Quando
04 giugno 18:30