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Archivio Istituzionale del Centro Studi Piemontesi

Progetto integrato di conservazione, tutela e valorizzazione esteso a tutti i fondi archivistici custoditi dall’Associazione, consente oggi, e consentirà un domani, il confronto con un corpus di carte di sicura rilevanza per il Piemonte, e non solo, rimasto sinora quasi del tutto inedito. Il riordino e l’inventariazione dei documenti sono stati condotti secondo gli standard stabiliti dalla normativa vigente in materia e in ottemperanza alle indicazioni formulate dalla competente Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. L’Archivio Istituzionale del Centro Studi Piemontesi è stato organizzato dall’archivista Andrea Ludovici in due sezioni, denominate rispettivamente “Amministrazione” e “Attività culturali”. Nella prima la priorità è stata data alle attestazioni inerenti l’istituzione e la prima organizzazione dell’Associazione, per poi passare agli atti prodotti dai diversi organi sociali, all’attività promossa da Renzo Gandolfo e dai Fondatori, dalla Presidenza, dalla Direzione e dall’ufficio di Segreteria (documentata in modo precipuo da una nutrita corrispondenza con Soci, Sostenitori, Collaboratori, studiosi italiani e stranieri, illustri protagonisti della vita culturale e economica di questi 50 anni), alla gestione del personale, della contabilità, del patrimonio immobiliare e, da ultimo, ai riconoscimenti ricevuti da Enti pubblici e Società culturali in genere. La seconda sezione dell’Archivio, invece, è stata riservata alle attività promosse nei campi dell’editoria, della rivista “Studi Piemontesi”, della promozione e valorizzazione della lingua e cultura piemontesi, della conservazione di fonti inedite afferenti alla civiltà e alla storia subalpina conferite all’Associazione tramite donazioni da parte di privati. Un archivio che non rappresenta soltanto l’istituto ma in generale un cinquantennio di vita culturale dell’intero Piemonte.

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