Dalle carte di archivio al ritratto di un’attrice: Alida Valli.

L’iniziativa è pensata per far conoscere a un ampio pubblico il complesso lavoro di riordinamento di un archivio di persona donato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il fondo archivistico di Alida Valli, una delle attrici più famose e amate del cinema italiano, rappresenta per gli storici un'occasione eccezionale, in quanto permette di recuperare e di incrociare una grande quantità e qualità di fonti per rivisitare la carriera dell’attrice. Si possono, infatti, studiare per la prima volta aspetti della sua vita e del suo divismo che finora erano rimasti sconosciuti o inaccessibili ai ricercatori, come la corrispondenza degli ammiratori dal 1937 al 2006, che costituisce una fonte straordinaria e unica nel panorama degli archivi privati di attrici italiane. Il notevole lavoro di riorganizzazione dell’archivio privato ha dato un enorme contributo alla realizzazione del documentario Alida per la regia di Mimmo Verdesca che mostra la vita di una giovane e bellissima ragazza di Pola che diventò in breve tempo una delle attrici più famose e amate del cinema italiano, attraverso le parole inedite delle sue lettere e dei suoi diari (facendo riferimento anche alla restante porzione di archivio attualmente patrimonio della famiglia), arricchendola di altri esclusivi materiali come: le fotografie e le riprese private di famiglia conservate presso la Cineteca Nazionale. Ricordiamo inoltre che nel 2016 è stato pubblicato il numero 586 di «Bianco e Nero», interamente dedicato alla figura di Alida Valli e al suo archivio.