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la notte degli archivi

“Allegresse de ma vieillesse”. Gio Ponti e il Cardinale Lercaro

QUANDO

venerdì 07 giugno ore 18:30

TIPOLOGIA

Esposizione e proiezione

PRESSO

Centro studi per l’architettura sacra della Fondazione Lercaro in via Riva Reno 57 a Bologna

ARCHIVI COLLEGATI
Archivio Ufficio Nuove Chiese 1955-1968
Archivio Ufficio Nuove Chiese 1955-1968
Via Riva di Reno, 57
Archivio Ufficio Nuove Chiese 1955-1968
Venerdì 7 giugno alle ore 18.30 presso il Centro studi per l’architettura sacra della Fondazione Lercaro in via Riva Reno 57 a Bologna, esposizione della corrispondenza epistolare tra l’architetto Gio Ponti e il Cardinale Giacomo Lercaro, vescovo di Bologna tra il 1952 e il 1968, e proiezione del film “Amare Gio Ponti” di Francesca Molteni in collaborazione con Gio Ponti Archives, un omaggio al grande maestro del ‘900 promosso da Molteni&C, prodotto da Muse Factory of Project. In occasione di Archivissima 2024 – La Notte degli Archivi che ha per tema #passioni, il Centro studi per l’architettura sacra che ha in custodia l’Archivio Ufficio Nuove Chiese 1955-1968, mette a fuoco la passione di Lercaro per le chiese moderne poiché “ogni momento della storia narra nel linguaggio dei vivi la lode del Dio vivente”. Rifiutando ogni storicismo che ancora negli anni Cinquanta permeava la costruzione delle chiese, Lercaro diviene il principale promotore del dialogo tra Chiesa e artisti e architetti. Con alcuni di loro troverà piena sintonia nella comune consapevolezza del valore funzionale, artistico e semantico dello spazio sacro. Se per il Cardinale questa visione si concretizza in impegno per dare alle persone che vivono in periferia dei luoghi di culto e di socialità, per Gio Ponti si esprime nel pensiero che “un Tempio non è mai finito: questo tempio comincia ora e vive nella spiritualità del suo popolo” (discorso di inaugurazione della Concattedrale di Taranto). Alla richiesta di Lercaro di donare un’opera per allestire una “galleria domestica” presso la residenza per gli studenti di Villa San Giacomo, Gio Ponti risponde con immediatezza ed affettuosa reverenza, scrivendo «Illustre e caro Protettore di noi Architetti, è per me un onore e mi riempie di gioia» e, assicurando il proprio contributo, invoca perdono per la «lettera colorata», che è espressione della “allegresse de ma vieillesse”, quella gioia della vecchiaia che probabilmente è stato d’animo di entrambi i protagonisti di questo scambio epistolare. Nelle lettere che seguiranno, lo stile brillante e fantasioso di Gio Ponti si incontra con l’accoglienza data da Lercaro agli artisti e ne nasce un piccolo e intimo tesoro epistolare che accompagna uno schizzo dell’Annunciazione a Maria (matita e colore su lucido) per la Concattedrale di Taranto donato dall’Architetto al Cardinale.
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