la notte degli archivi
# Passioni - Una serata all’Archivio Storico Generali
QUANDO
venerdì 07 giugno ore 18:30
TIPOLOGIA
Visita guidata
ALTRI LINK
PRESSO
Luogo di incontro: Trieste, piazza dell'Unità d'Italia 7 (di fronte a palazzo Stratti)
ARCHIVI COLLEGATI
Archivio Storico Assicurazioni Generali
Trieste - Piazza Duca degli Abruzzi, 1
L’Archivio Storico Generali aderisce all’iniziativa venerdì 7 giugno con tre visite guidate speciali sul tema (solo su prenotazione), con una passeggiata tra i palazzi più belli del centro cittadino e l’apertura serale straordinaria di palazzo Berlam, sede dell’Archivio, avvalendosi della collaborazione di Francesca Pitacco, guida turistica, e dell’attore Lorenzo Zuffi.
Il visitatore inizierà il percorso in piazza Unità d’Italia per apprezzare la varietà di stili architettonici e le storie dei palazzi che costellano la piazza europea più grande sul mare e poi via via arriverà al Canal Grande, a palazzo Berlam, dove si svolgerà la visita all’Archivio Generali. Neoclassico, eclettico, modernista, gli affascinanti edifici del porto franco di Trieste raccontano la formazione a partire dal 1719 di una città nuova, borghese, cosmopolita, capace di attirare competenze e talenti non solo dal grande Impero asburgico, ma anche dal nord Europa e dal Levante. Tra le passioni che scaldano il cuore c’è il desiderio di pace, e l’Archivio Storico Generali intende celebrare con questa iniziativa uno straordinario documento conservato nel fascicolo personale del segretario generale del tempo: lo statuto per una “Unione degli Stati Europei” (Europäischer Staatenbund). Un opuscolo, edito a Vienna nel maggio del 1914, che anticipa di mezzo secolo lo spirito della Comunità Europea, intesa come antidoto alla guerra. Pace, welfare, progresso economico, libera circolazione dei beni e un’unica tassazione diretta sono i capisaldi di questa associazione di cittadini che doveva sorgere in ogni angolo d’Europa per fare pressione sui governi e convincerli a rinunciare alla folla corsa agli armamenti che stava portando l’Europa sul baratro della prima guerra mondiale.
Un documento profetico scritto da Edmondo Richetti, dirigente Generali di grande esperienza, nel 1914 in pensione, al tempo di Nobel e dei primi movimenti per la pace, che intendevano affidare la risoluzione delle controversie tra gli Stati a corti arbitrali internazionali piuttosto che alle armi. Assicuratore, imprenditore visionario, uno dei pochi borghesi a ottenere un titolo nobiliare, in contatto con Sigmund Freud e James Joyce, Richetti è una figura affascinante, un concentrato di Mitteleuropa, un uomo pieno di concreti ideali.