archivissima extra
Di private passioni. Prima presentazione del Fondo Dal Verme-Ragionieri
QUANDO
giovedì 06 giugno ore 17:00
TIPOLOGIA
Talk con mostra di documenti
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PRESSO
Recontemporary (via Gaudenzio Ferrari 12, Torino)
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Il recente trasferimento di Fondazione Piemonte dal Vivo nella nuova sede di via Doria 9, nel cuore di Torino, ha riportato alla luce un prezioso corpus di fonti di interesse teatrale e cinematografico: collezioni di riviste di settore, repertori drammaturgici, opere in dialetto, copioni manoscritti a uso dei suggeritori di compagnia. E ancora, volumi editi o piccoli inserti fotografici raffiguranti le grandi dive di Hollywood.
Databili fra il 1919 e la fine degli anni Sessanta, tali documenti sarebbero appartenuti a Dino Dal Verme, discendente della nota famiglia milanese (fondatrice dell’omonimo teatro), e ceduti in seguito a Pietro Ragionieri, direttore e poi presidente – fino al 2015 – di Piemonte dal Vivo, nonché indefesso animatore del cosiddetto “decentramento” cittadino, dapprima in veste di consigliere d’amministrazione dello Stabile torinese, dopodiché come vicepresidente dello stesso.
La presentazione del Fondo – intitolato a entrambi i suoi “genitori” – diventa occasione per una più vasta riflessione sulle passioni private che si depositano all’interno degli archivi personali di eccentrici cultori dell’arte e dello spettacolo (e sulle ragioni e modalità del loro accumulo). Ne discutono, in un simposio ospitato presso lo spazio Recontemporary di via Gaudenzio Ferrari, Mariapaola Pierini (professoressa all’Università di Torino e docente di Storia e teorie della recitazione cinematografica), Paola Zeni (assegnista di ricerca ed esperta di divismo) e Matteo Tamborrino (attualmente assegnista di ricerca con un progetto dedicato alla ricostruzione della storia del Circuito teatrale del Piemonte). Il progetto di recupero, valorizzazione e ordinamento del Fondo si inserisce infatti nel quadro di #PDVenti, una serie di iniziative promosse per il primo ventennio di attività dell'ente, preposto – da mandato ministeriale – alla circuitazione periferica della cultura e pratica performativa.