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ANMIG e LE GARE DEGLI STRUZZI
UN’ORIGINALE INIZIATIVA DEI SOCI DI ANMIG MODENA
Siamo nel giugno 1925, proprio nei giorni del giubileo di Vittorio Emanuele III, e l'ANMIG che cosa fa, per rendere questo momento gradito ed eccitante per i modenesi e possibilmente incassare qualche lira, di cui era sempre alla ricerca per sostenere i soci bisognosi? Organizza gare degli struzzi nell'ippodromo cittadino! Come mai gare di struzzi? Questo animale diffuso in Africa appare sgraziato e goffo, ma è velocissimo e colpì la fantasia degli italiani, visto che appare nel manifesto delle Giornate Coloniali di Libia del 1928. L'organizzazione dell'evento non fu semplice: bisognava ottenere la concessione dell'ippodromo, stampare i biglietti e la pubblicità e soprattutto far arrivare struzzi e fantini. Queste gare di struzzi, sellati o trainanti dei sulky, erano già praticate in Africa e nel mondo occidentale, iniziate nel 1890 a Jaksonville in Florida, allo scopo di attirare turisti. In Europa erano state presentate in Germania, Austria e Cecoslovacchia, ma questi animali non erano mai mostrati nei circhi, perché refrattari all'ammaestramento. Secondo gli zoologi erano paurosi e nervosi “perché non arrivavano ad analizzare le immagini che i grandi occhi tramandano al piccolissimo cervello; abituati agli spazi sconfinati del deserto devono vedere libera davanti a sé la linea di fuga”. Da ciò si può capire la difficoltà ad impegnarli in corse e certamente cavalcarlo era difficile anche per fantini esperti. A Modena arrivarono da un noto allevatore sardo, Giuseppe Meloni, che aprì a Tortolì il primo allevamento di struzzi, ancora oggi esistente. Ottenuta la concessione dell’ippodromo si procedette alla stampa dei biglietti, venduti direttamente nella sede dell'Associazione, e del programma. Le gare furono quattro, due con sulky e due a sella. C'era la possibilità di osservare gli struzzi in libertà. Erano impegnati otto struzzi, di cui, nel programma, si indicavano sesso, provenienza età e bardature. Proprio le bardature complesse ed il nervosismo degli animali, facevano prevedere uno stacco di venti minuti tra una gara e l'altra. Alcuni mutilati ottennero la possibilità di vendere acqua, bibite e gelati durante le gare. In tal modo l'ANMIG consentiva a soci, evidentemente bisognosi, di guadagnare qualche lira, unendo l'utile al dilettevole. Le gare attirarono molti spettatori e furono così pubblicizzate, che le ferrovie provinciali organizzarono uno speciale treno serale per Mirandola e Finale. Il commento della Gazzetta di Modena del 12 giugno non fu del tutto positivo: spettacolo originale, ma non eccessivamente interessante. In effetti questi corridori del deserto, bardate a fatica di tutto punto, o si lanciavano a gran velocità, provocando cadute dei fantini dalla sella o ribaltamento dei sulky, per fortuna senza conseguenze, o erano recalcitranti a partecipare, sicché non tutti portarono a termine le gare. Sicuramente, per la provincialissima Modena di 100 anni fa, fu interessante ed a noi mostra un'ANMIG creativa, fresca, capace di inventare eventi, per attirare l'attenzione su di sé, incuriosire la gente e, nel contempo, aiutare economicamente i suoi soci.