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Passione per la montagna: da Genova al Rocciamelone
Passione per la montagna: da Genova al Rocciamelone
Il 12 agosto 1923 veniva consacrato l’altare ed il rifugio e la cappella aperti al pubblico; una costruzione in muratura a 3537 metri, con la povertà di mezzi disponibili in quegli anni, era gesta non comune e non facile. Non autotrasporti oltre Susa, non teleferiche, ma dorso di mulo o spalle d’uomo. Con queste parole – datate 1938 - nell’Archivio Centrale della Giovane Montagna viene rievocata la grande iniziativa che quest’anno compie un secolo. Nel 1923 la Sezione di Genova non esisteva ancora e il suo “battesimo del Rocciamelone” avviene a pochi mesi dalla fondazione – proprio nel 1938 - in occasione dei festeggiamenti per i 15 anni del Rifugio Santa Maria. Un gruppo di entusiasti giovani Soci, con in tasca un biglietto ferroviario Genova-Bussoleno, arriva a mezzanotte di sabato 2 luglio in Val Susa; la domenica, terminata la gita, riesce a prendere il treno del ritorno alle 19,30. La Presidenza Centrale giudica “faticosa” la scelta degli orari dei genovesi, giustificandola con la giovinezza e apprezzandone la partecipazione, come si legge in due frasi di una lettera diretta alla Sezione qualche tempo prima: Voi siete giovani! e Ci teniamo molto alla vostra presenza! Dieci anni dopo – nel clima euforico del dopoguerra – viene organizzato un evento intersezionale domenica 12 settembre 1948 per celebrare il venticinquesimo della cappella che, citando un documento d’archivio, ha un significato tutto proprio, ricco di tradizione e di poesia. Si prenotano venti genovesi, non di più perché, essendoci appena stato un accantonamento, le finanze dei Soci sono basse, come era accaduto l’anno prima relativamente alla partecipazione al Convegno di Oropa1. Con un mezzo tipico dell’epoca, un autocarro (lascito degli alleati nel 1945) attrezzato per il trasporto di persone preso a noleggio, il gruppo arriva sabato 11 a Margone in Valle di Usseglio; da qui in quattro ore sale al Rifugio Tazzetti per passare la notte e – ahimè – al mattino deve rinunciare a proseguire per maltempo. A causa di questo nefasto risultato dell’uscita, il Rocciamelone in alcuni documenti successivi viene soprannominato Docciamelone! Certamente più fortunata (dal punto di vista meteo) è la gita dei giorni 18-19 settembre 1954, organizzata dalla Sezione di Torino a cui Genova si aggrega, per – come si legge in archivio - dare un piccolo, ma amoroso omaggio alla Madonna in quest’anno destinato a celebrare le Sue glorie.
Si sceglie di arrivare in treno a Torino per proseguire fino a Margone con un pullman noleggiato e poi salire a dormire al Rifugio Tazzetti che, per l’occasione, ospita quaranta persone, anziché le venticinque per cui è autorizzato!
La continuazione dell’uscita così viene descritta in un resoconto: l’ascensione è risultata facile, anche se necessariamente lunghetta; in roccia rara mentre occorre aiutarsi con le mani e il ghiacciaio è un vasto pianoro in cui si va a braccetto. Molto bella, in vetta, la grande statua della Madonna, ai piedi della quale è stato recitato il rosario.
La sfortuna arriva invece a gita finita: a Margone il pullman si presenta con un’ora e mezza di ritardo per cui il gruppo perde l’ultimo treno della domenica da Torino a Genova ed è costretto a rientrare (tra disappunto e imprecazioni) il lunedì mattina.
Forse memori di questa brutta esperienza, ma anche a causa della diffusione dei mezzi privati, scelgono di viaggiare in auto i cinque Soci che il 7 ottobre 1962 partecipano a una gita sociale sezionale sul Rocciamelone. Eccone il resoconto: Arrivo in auto a Malciaussia, salita alla vetta per il colle della Resta, il ghiacciaio del Rocciamelone e la cresta NW. La salita ha richiesto sei ore. La discesa è stata effettuata per la stessa via e il ritorno a Genova è avvenuta la sera stessa del giorno 7.
Due anni dopo, nel 1964, la Giovane Montagna organizza i festeggiamenti per il mezzo secolo dalla sua fondazione sul Rocciamelone nei giorni da sabato 27 a lunedì 29 giugno (sfruttando il giorno di San Pietro all’epoca festivo). Ad aprile vengono richiesti alle Sezioni il numero dei partecipanti (con ripartizione tra uomini e donne), la tipologia dei mezzi di locomozione per il viaggio (autovetture proprie, torpedoni, treni) e l’orario in cui si prevede l’arrivo a Torino. Riguardo a quest’ultimo punto alle Sezioni più lontane viene segnalata la possibilità di pernottare prima e/o dopo l’evento in albergo (1200 lire a notte) o in istituto religioso (600 lire a notte). Dieci genovesi scelgono di partire con le macchine la domenica mattina e, dopo una sosta a Torino per la Messa, raggiungono Susa dove passano la notte. Lunedì 29 si spostano con le auto ai Casolari Truc da dove salgono alla vetta per poi rientrare a Genova in serata. Sorvolando vari decenni e giungendo ai giorni nostri, è suggestivo pensare che chi salirà alla cappella del Rocciamelone per la celebrazione del centenario avrà accanto, grazie alla comunione di ideali che annulla il tempo, tutti i Soci del passato che hanno frequentato e amato quel luogo... Che folla!!!
1 La Traccia, numero 3, Settembre 2022, pagina 16