racconti
Viatge a Sardinya
Il Regno di Sardegna ebbe inizio formalmente a Roma – come Regnum Sardiniae et Corsicae – nell'antica basilica di San Pietro, il 4 aprile del 1297, quando il papa Bonifacio VIII, volle risolvere la disputa tra Angioni e Aragonesi sul Regno di Sicilia, che provocò i famosi vespri siciliani, firmando la bolla Ad honorem Dei onnipotenti Patris con la quale investì il re d'Aragona Giacomo II dello ius invadendi sulla Sardegna e sulla Corsica. La conquista territoriale della Sardegna ha inizio però soltanto il 9 giugno del 1323 con la partenza dell'esercito aragonese, comandato dall'infante Alfonso, diretto a Palma de Sols (Isola di Sant’Antioco). “Y salió de noche a 9 de junio de Mahó; y porque era bonanza, toda aquella noche navegaron a remo; y otro día, con muy buen tiempo, hicieron vela; y en breves días atravesaron el golfo”.
Dalla cronaca di Ramon Muntaner, imbarcato sulla nave di Giacomo II: “Quel giorno ebbero tempo favorevole e fecero vela. Le venti galee di Maiorca, le navi, le taride e i legni, che già erano giunti a Portfangós, furono con lui; e da qui fecero vela insieme al signor infante. E il signor re e la signora regina e tutti rimasero, quel giorno, a guardarli sulla spiaggia, sinché non li persero di vista; e poi se ne andarono nella città di Tortosa e tutti gli altri, ciascuno alle proprie case. E il signor infante don Alfonso ebbe buon tempo e si accostò all’isola di San Pietro con tutta l’armata. E quando furono tutti riuniti, si diressero a Palma di Sulcis, e qui scese a terra tutta la cavalleria e la almogaveria”.
E lo storico Jeronimo Zurita, Anales de Aragon, Saragozza 22 aprile 1580: “L’infante Alfonso arrivò con le galee nel porto di Palma de Sols; e il giorno successivo partirono le navi con il resto dell’armata che erano rimaste a Port Mahon. E il giorno 13 del mese di Giugno giunsero a Capo san Marco, che si trova nei pressi di Oristano. E poiché il visconte di Rocabertì e gli altri nobili signori che lo accompagnavano con il giudice di arborea quel giorno si trovavano a Quartu, che è una località distante circa una lega dal castello di Cagliari, per evitare che arrivassero i soccorsi, sembrò opportuno, su consiglio dell’Infante, che si dovesse sbarcare nel porto di Palma de Sols. Mentre le galee navigavano per raggiungere quel porto, nel mezzo della notte si levò un vento violento di maestrale con mare in tempesta; nell’attraversare lo stretto del canale di san Pietro (tra quest’isola e il continente sardo) naufragò una galea della flotta del re di Maiorca, nella quale si trovava Ramon de Peralta, e annegarono alcuni cavalieri e numerosi marinai. L’infante entrò con le galee nel porto di Palma de Sols il 13 di giugno; seguirono le navi e tutta l’Armata salpata da Mahon con un tempo talmente favorevole che il giorno dopo arrivarono in porto. E il 15 di giugno tutto l’esercito scese a terra compresa la cavalleria; e interpretarono come auspicio favorevole di grande fama e orgoglio e di certa vittoria che la prima terra di cui presero possesso avesse quel nome, chiamato Palma de Sols perché vi si trovavano le rovine di una località molto famosa e molto conosciuta di quell’isola che si chiamò anticamente Sulci (oggi Sant’Antioco), e che fu colonia e popolazione cartaginese”. Y mandó el infante pasar todo el resto de la armada a la playa de Canelles, que está a diez millas de Villa de Iglesias, para que allí se desembarcasen los trabucos y todos los otros aparejos para el combate".
L’Infante D. Alfonso partecipa a suo padre D. Giacomo II re di Aragona il suo arrivo al porto di Solci in Sardegna, lo informa di molte circostanze relative al suo viaggio, alla sua impresa, ed alla cooperazione prestata alla causa regia, contro i Pisani, da Ugone GIUDICE di Arborea; lo previene che andava a mettersi in marcia coll’esercito verso Villa di Chiesa; e gli dice, che conferirebbe a voce con detto GIUDICE, e con Barnaba, e Branca Doria, sovra quanto era stato trattato a riguardo delle faccende dell’isola.
Datum in castris apud portum Palmae de Sulcis xiiij julii, anno Domini millesimo CCC.XX tertio. Sigillata.
Il 19 giugno 1324 con la resa di Castel di Cagliari dopo la battaglia di Lucocisterna nacque, con Giacomo II d’Aragona, il Regno di Sardegna.
I feudatari catalani non si coprirono di gloria e giustizia nella conduzione dei feudi. Alcuni vescovi della chiesa cattedrale di Sant’Antioco, sede della diocesi di Sulci, furono protagonisti nelle dispute con il feudatario Ramon d’Ampurias. Ne raccontiamo due:
Barcellona, 13(5)8 Settembre 13
Il Re Pietro IV ordina al Governatore di Cagliari e Gallura Olfo da Procida di punire con un’azione di forza i colpevoli, artefici del seguente fatto: il giorno nel quale si celebrava la vigilia (o veglia) di Sant’Antioco il feudatario Ramon d’Ampuries e alcuni suoi uomini armati assalirono il Vescovo Sulcitano e i suoi canonici e i preti nella Casa Episcopale, presso la Chiesa del Santo; durante il detto assalto agirono sia con percosse che con offese e ingiurie, e li avrebbero uccisi se non fosse intervenuta, ad impedirlo, la folla di fedeli che vegliava devota nel Tempio del Santo. Il Vescovo chiede, contro i detti assalitori una pena esemplare severa, e un risarcimento, poiché le ingiurie gettate contro i ministri di Dio sono inflitte a Dio stesso.
Pietro etc., con il nostro diletto consigliere, salute e benevolenza al soldato Raimondo de Impuris. Richiamiamo alla memoria che, nello scambio iniziato tra noi e voi in favore di qualche nostra villa, concedemmo a voi, nell’isola di Sardegna, in cambio della metà, la villa di Quarto e la villa di Gergei, e tra le altre che destinammo e consegnammo a voi, invece che i Conti di Donoratico che conservavano e possedevano le stesse, della medesima isola, l’isola di Sols, e la villa di Suerio, con tutti i diritti e le loro pertinenze, e anche il diritto sul vino che si vende nella detta isola e villa, come pure il diritto di pesca nei loro mari. In ogni caso dunque, ci accorgemmo che il Vescovo Sulcitano (Francesco Alegre) vi provocò, tra le altre questioni, intorno al diritto del detto vino e specialmente di quello che sarà venduto durante la festa di Sant’Antioco, in favore del quale le dette isola e villa si mantengono in feudo, e ciò a danno non solo vostro, ma anche nostro. Si sa chiaramente, secondo un componimento, che voi dobbiate ricevere i predetti diritti di dette isola e villa senza alcuna distinzione delle dette festività, cessando ogni contraddizione, così come in qualunque altro giorno dell’anno. Perciò stabiliamo e ordiniamo che riceviate il solito diritto ricevuto per parte dei detti Conti come da accordi, e non rinunziate, anzi, riceviate senza pretesto di obiezione, proposta o da proporre per mezzo del detto Vescovo, i diritti più sù nominati, conservando totalmente intatti i medesimi diritti, come da accordi. Dunque noi affidiamo l’incarico al nostro attuale Governatore di Cagliari e Gallura o al suo luogotenente sia attuale che futuro, affinché vi difenda negli accordi, e non permetta che voi, riguardo agli accordi, siate aggravati, anzi vi mantenga e difenda nel possesso, in particolare per quei diritti predetti ricevuti, tanto nei giorni delle dette festività che negli altri giorni dell’anno.
Dato a Barcellona il 28esimo giorno di Ottobre, anno 1360 dalla natività del Signore.
Il vescovo non potè raccogliere le tasse sulle vendita del vino e del pesce durante la festa, ma, grazie a questo documento, è stata celebrata nel 2023 la 664ª festa, (la più antica) di S.Antioco patrono di Sardegna.
Dopo quasi 400 anni (e tantissimi relitti onomastici e toponomastici) l’8 agosto 1720 Carlo VI d’Asburgo cedette l’isola ai Savoia principi di Piemonte, futuri Re di Sardegna e d’Italia.
Storie di viaggio nel mare di Sardegna. i 400 anni di dominio catalano e spagnolo raccontati dai documenti d'archivio