Trento. Cent'anni o quasi nello sguardo di Sergio Perdomi e Luca Chistè

Spin-off della prima mostra interamente dedicata a "Sergio Perdomi (1887-1935). Il fotografo della Venezia Tridentina", allestita fino al 1° ottobre nelle sale del Castello del Buonconsiglio a Trento, "Trento. Cent'anni o quasi nello sguardo di Sergio Perdomi e Luca Chistè" mette a confronto le vedute urbane di Sergio Perdomi con le fotografie riprese oggi, in identiche condizioni, dal fotografo Luca Chistè. Due sguardi fotografici per una stessa città dilatata nel tempo: una stereoscopia sui generis che non coglie la tridimensionalità ma la mutabilità degli spazi sotto le spinte della storia e delle umane necessità. I quattordici confronti visivi, resi possibili dal lavoro paziente e sensibile di Luca Chistè, che ha ripreso esattamente i punti di vista e gli angoli prospettici utilizzati dal predecessore, mutando solo la strumentazione tecnica da analogica a digitale, valorizzano lo specifico contributo della fotografia ad un’ampia indagine degli spazi urbani che dall'architettura monumentale si estende al tessuto di infrastrutture e all’edilizia corrente. I quattordici confronti visivi, resi possibili dal lavoro paziente e sensibile di Luca Chistè, che ha ripreso esattamente i punti di vista e gli angoli prospettici utilizzati dal predecessore, mutando solo la strumentazione tecnica da analogica a digitale, valorizzano lo specifico contributo della fotografia ad un’ampia indagine degli spazi urbani che dall'architettura monumentale si estende al tessuto di infrastrutture e all’edilizia corrente. Le particolari ‘coppie stereoscopiche’ raccolgono così il desiderio di guardare alla propria città viaggiando nel tempo ma nello spazio di pochi chilometri, sollecitando curiosità e un nuovo immaginario.