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Memorie per un viaggio da Torino a Yokohama per la via d’America (1883)
ARCHIVI COLLEGATI
Museo-Giardino Civiltà della seta "Mario Monasterolo"
Racconigi - Via Giuseppe Garibaldi, 3
A fine del XX secolo, nell'area di Racconigi (Cn) era diffuso l'allevamento del baco da seta, attività questa a cui si dedicavano i contadini della zona per arrotondare i magri guadagni del lavoro dei campi.
In quel periodo i bachi da seta furono contagiati dall'atrofia parassitaria che provocò un vero disastro economico, almeno a livello locale, per la moria che aveva sugli allevamenti dei bachi stessi.
Per ovviare a ciò, la Banca Popolare di Racconigi favorì la costituzione di una cooperativa bacologica, incaricando un suo socio, Giovanni Battista Imberti, di intraprendere un viaggio in Giappone in cerca di un "seme" più forte, in grado di resistere al parassita.
La scelta cadde sull'Imberti perché, pur essendo un agricoltore con relativa cultura, era riconosciuto il più idoneo per capacità, intelligenza e intraprendenza. Egli partì quindi alla volta di Yokohama con una valigia piena di lettere di Credito e di Sterline Oro. Durante la traversata del Pacific tappezzò la cabina del vapore con tutto l'alfabeto giapponese che imparò a memoria per decifrare il vocabolario, tanto che all'arrivo a Yokohama fu in grado di capire e di aiutare gli altri più sprovveduti compagni di viaggio.
Battista Imberti intraprese numerosi viaggi in Giappone, sempre con il ritorno via Pacifico-America- Atlantico per evitare che il "seme", acquistato nel Sol Levante, si "schiudesse" per il calore dell'Oceano Indiano.
In Giappone egli si vestì con abbigliamento locale per poter andare nell'interno del Paese (allora chiuso agli stranieri) con l'intento di scoprire i metodi di allevamento dei bachi da seta.
Un anno, malandato in salute, si fermò nella cittadina di Asti in California, dove ottenne ospitalità da piemontesi, che lo curarono.
Il diario, che qui si può ascoltare, sono appunti di viaggio riferiti all'attraversamento del continente americano, preparati - sulla base dell’esperienza comune di un amico dell'Imberti, Giovanni Mazzotti. Una testimonianza di esperienze passate certamente non più riscontrabili con l'attuale approccio del viaggiare.
CREDITS
Testo: Lettera scritta da Giovanni Mazzotti (15 luglio 1883) Voce: Pierbartolo Piacenza Fonico: Michele Sechi Mediazione: Irene Rubiano Ricerca: Domenico Bono, Adriano Tosello, Vittorio Vellano