Nel 1872 la Congregazione di Carità istituì una forma di sostegno innovativa, adatta a una società in evoluzione: coi proventi della Fiera di Beneficenza di quell'anno acquistò oltre 100 macchine da cucire, in parte distribuite a domicilio, e allestì due sale di lavoro - nella Pia Casa di S. Vincenzo e presso il Carmine - per formare le operaie. Sotto la guida di maestre e ispettrici della Congregazione di Carità le due sale rimasero attive per quattro anni. Questa prima esperienza milanese venne replicata negli anni successivi in numerose altre città
Marco Bascapè e Francesco Lisanti (ASP Golgi Redaelli), Marzia Dolci (lettrice del Patto di Milano per la Lettura)