AMDL CIRCLE è uno studio multidisciplinare rinomato per il suo approccio umanistico all’architettura e al design, guidato da Michele De Lucchi, uno dei maggiori architetti e designer italiani, che ha firmato fra le tante cose anche l'iconica Tolomeo di Artemide, la lampada di design più diffusa al mondo.
Fondato su 40 anni di progetti pionieristici, allo Studio si devono architetture emblematiche come quella dell'UniCredit Pavilion a Milano, o del Ponte della Pace a Tbilisi, Georgia.
Con Valentina De Poli siamo entrati dentro il suo archivio, alla ricerca della sua voce, delle sue parole: abbiamo seguito la strada tracciata dalle costanti espressive che si ritrovano fra i progetti di design, grafica, urbanistica e architettura elaborati da De Lucchi e dai suoi collaboratori tra il 1969 e oggi.
Disegni, fotografie, video, modelli e oggetti: se come dice De Lucchi nella prefazione a Connettoma — volume pubblicato da Silvana Editoriale che raccoglie i primi 20 anni della sua attività — «l’archivio è un bacino che conserva e custodisce, si alimenta, vive, e ci porta a raccontare altre storie, a costruire nuovi progetti, a riflettere sul passato per costruire il presente e il futuro» è lì che abbiamo guardato per capire il vocabolario di riferimento della sua storia, fatta di una creatività che continua ad alimentarsi per connessioni, dove il potere immaginifico di ogni cosa è l’occasione per far scattare un’idea, generare l’ispirazione per una forma iconica o la risposta a un problema compositivo.
Una ricerca che mette al centro le persone, gli essere umani come parte della natura e il cui destino è strettamente connesso al destino del pianeta Terra: la realizzazione di nuovi oggetti ed edifici ha un senso solo se guidata simultaneamente dai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, che si estendono nello spazio e nel tempo.
Un impegno che tiene conto delle esigenze delle prossime generazioni, e si muove verso architetture che possano essere riprogrammate: se il mondo cambia di continuo, è necessario per De Lucchi e il Circle mantenersi visionari, immaginare di costruire luoghi che sono metaforiche stazioni da cui partire verso destinazioni future.
Alla base del lavoro di chi pratica l’architettura non può che esserci un atto di ottimismo: solo così la ricerca della qualità della vita — sia fisica che intellettuale — riesce a concretizzarsi in un risultato efficace.
Ed è per questo che pensare l’architettura e il design con un approccio umanistico porta ad abbracciare la pluralità delle competenze e dei metodi disciplinari, per arrivare ad avere una visione il più possibile omni-comprensiva della conoscenza.
Nei progetti dell’AMDL CIRCLE vengono coinvolti esperti in diverse discipline umanistiche e scientifiche, pensatori colleghi e amici che arricchiscono con le loro idee e le loro conoscenze il lavoro quotidiano dello studio: una moltitudine che trova nell’archivio del Circle — che è stato fondato da De Lucchi per condividere l’esperienza acquisita in anni di trasformazione, cruciali, di grandi cambiamenti — il materiale necessario per immaginare il futuro.