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Archivi a Scuola

Alla scoperta dell'archivio delle scuole l'I.C.«Luca della Robbia» - Scuola Primaria «Dante Alighieri» di Appignano (MC), classi terza e quarta.

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Basterebbe leggere quanto i bambini hanno espresso e commentato durante lo svolgimento del Progetto per capire appieno la loro soddisfazione e per affermare, senza ombra di dubbio, che l’esperienza che hanno avuto modo di fare è stata molto positiva, fruttuosa e decisamente appassionante.

"Abbiamo avuto un incontro ravvicinato … con la STORIA! E questo non capita a tutti i bambini!".

"È stato bello imparare termini un po’ misteriosi, come catalogazione, coperta editoriale, numero di corda".


"Ogni tappa di questo viaggio nel tempo si è rivelata più divertente, istruttiva e coinvolgente dell’altra".

"Ho deciso. Da grande farò l’archivista!".

"Ci siamo “immersi” in quelle carte polverose con curiosità e delicatezza ed abbiamo sentito tutta la preziosità di tenere tra le mani, sfogliare e catalogare registri e documenti che hanno più di 100 anni!”.

"Che strane quelle lettere, le parole sembrano spostate dal vento!”. “Quanti segreti ci sono nascosti tra queste vecchie pagine!".


Con grande entusiasmo, i bambini hanno anche stilato una sorta di decalogo su come ci si comporta all’interno di un archivio, cosa si può fare e cosa è severamente vietato, così da spiegare tutto ciò che essi hanno appreso a chi in futuro vorrà utilizzare il nostro archivio scolastico.

Regolamento


    1. Lava bene le mani prima di toccare i registri o qualsiasi altro documento.
    2. Prendi con delicatezza il faldone che serve per la tua ricerca.
    3. Lascia ogni cosa al proprio posto: foglietti anche staccati devono essere rimessi esattamente dove sono stati trovati.
    4. Sfoglia piano per non rovinare le pagine.
    5. Leggi lentamente e attentamente per non lasciarti sfuggire le informazioni.
    6. Muoviti nell ’archivio con cautela e maneggia tutto con grande cura per non rovinare nulla.
    7. Non scarabocchiare i documenti per nessun motivo.
    8. Non cancellare le scritte: anche quelle a matita sono importanti!
    9. Se hai bisogno di cercare registri o documenti di anni diversi, prendi un faldone alla volta e rimetti tutto a posto prima di consultarne un altro.
    10. Finita la ricerca, rimetti in ordine i registri dal più antico al più recente. Il numero di corda può esserti di grande aiuto!

Appignano, a. s. 2023 - 2024

Gli “Archivisti in erba” delle classi 3 ͤ e 4 ͤ

 

Nel lavoro di ricerca sui documenti più antichi presenti nel nostro archivio, ci siamo imbattute in riflessioni, commenti e "confidenze" di maestre e maestri con cui sentiamo di condividere la stessa passione educativa. Diamo voce ai loro pensieri, che abbiamo voluto riportare anche attraverso le foto, per sottolineare, oltre alle parole, anche la bellezza, l’eleganza e la cura delle grafie.


        1. «La scuola si è riaperta il 1° settembre: il primo giorno soltanto i più vicini si sono presentati, ma il giorno 3 un allegro sciame di bimbi ha invasa la scuola e ha fatto risuonare nell’aula il loro allegro chiacchierio. Di mano in mano si sono presentati quasi tutti; 69 su 75 obbligati, farò richiamare i pochi ritardatari.
Ho subito cominciate le lezioni regolari: gli alunni di 2° e 3° in due mesi e mezzo di vacanza hanno dimenticato quasi tutto, ma spero in pochi giorni di riavviarli per bene. La prima classe non è troppo numerosa, ma il periodo preparatorio, già iniziato, procederà senza gravi ostacoli» (Maestra Gina Bettini, 7 Settembre 1928)

        2. «Ho svolto completamente il programma e tanto dal lato didattico che educativo credo d’aver svolto opera proficua. Il profitto ottenuto nelle classi da me rette è stato lusinghiero e credo dimostri che io ho retta con coscienza e buon volere le classi a me affidate.
Se non sono riuscita a ottenere quanto era mia intenzione, è stato perché l’intelligenza della maggior parte dei miei alunni di campagna è un po' tardiva»
(Maestra Teresa Mochi, 1930)

        3. «Dopo una settimana di assenza, oggi sono ritornata ai miei alunni. Sono stata malata e sembrava che la malattia prendesse una brutta piega, ma per fortuna mi sono rimessa molto tempo prima del tempo preveduto. Avevo ottenuto il permesso fino al 23 p.v. ma siccome mi sono sentita in grado di ritornare a scuola, oggi stesso ho ripreso servizio. I ragazzi non sono tutti presenti. I venuti mi guardano e sorridono di compiacenza nel vedermi guarita. Questi pochi giorni sono bastati per distruggere quasi totalmente il lavoro tanto bene incominciato. Inizierò con più alacrità le lezioni per riacquistare il tempo perduto e voi ragazzi seguitemi con la mia stessa forza di volontà; date tanta soddisfazione alla vostra maestra la quale sente di volervi tanto bene»
(Maestra Anita Pierucci Giuseppetti, 13 Ottobre 1930)

        4. «Non studiano affatto i miei alunni! Non hanno amore alla lettura, alla storia…. Le famiglie non badano per nulla a guidare i ragazzi affinché siano obbligati di compiere il loro dovere. Alcuni poi con tale sfrontatezza si presentano a scuola senza aver fatto il compito o senza avere studiato la lezione adducendo or l’una, or l’altra scusa. «Mi ha bruciato il quaderno mamma.» «Mi ha stracciato la pagina il fratellino più piccolo». Ed altre simili. Ciò è proprio vergognoso! Arrivati a questa età e non sentire in sé lo scrupolo della propria coscienza! Per me è un dispiacere che assolutamente non posso sopportare. Sgrido i miei alunni citando ad esempio i volenterosi, ma nulla mi giova. L’amor proprio manca e cercherò di suscitarlo in tutti i modi di cui sarò capace» (Maestra Anita Pierucci Giuseppetti, 9 Dicembre 1930)

        5. «Che fatica! Questa sera mi sento proprio stanca. Le classi devono essere unite. Va bene! L’ordine è questo e bisogna rispettarlo. Io però non ho mai un momento di tregua. Devo trovare sempre il modo di occupare contemporaneamente le tre classi in cose diverse per non dare tempo agli alunni di disturbare. Quelli di terza, che avrebbero bisogno di tanta guida, sono più abbandonati a loro stessi. I piccoli di prima che sono abituati ad avermi tutta per loro si trovano disorientati. Poveri piccoli! è questa la legge e bisogna curvare il capo e andare avanti con maggiore forza e più volontà. Vi dovrete abituare ad imparare così insieme ai vostri compagni grandi»
(Maestra Anita Pierucci Giuseppetti, 8 Aprile 1932)

        6. «Al mio arrivo dovetti riprendere il programma dall’inizio e non con lieve fatica, e non seguito da tutti, potei portarlo a termine per la fine delle lezioni. Costatai che molti alunni non si assoggettavano alla disciplina, ma poi trascinati da più volenterosi finiro anche loro col prestare attenzione ad ogni spiegazione ad ogni interrogazione da me fatte.
Un ben triste constatazione fu da me fatta circa l’interessamento delle famiglie. I genitori nulla si interessano dei propri figli, sempre facendo le debite eccezioni, e pretendono che il maestro solo il maestro si debba curare dell’educazione del fanciullo»
(Maestro Enzo Mandolini, 1939)

        7. «Quanta neve! Anche oggi molti alunni assenti. Quanto mi dispiace di vedere la classe così vuota! Vorrei che sempre tutti i miei alunni frequentassero regolarmente»
(Maestra Anita Pierucci Giuseppetti, 2-20 Febbraio 1931)

        8. «Eccoci giunti quasi al termine del lavoro. È il tempo della raccolta, del riconoscimento della fatica durata per tanti mesi. Arrivo alla meta, stanca per il lavoro che quest’anno è stato superiore alle mie forze fisiche, ma contenta di vedere che buona parte di queste tenere menti affidatemi si sono aperte alla luce del sapere. È questo il mio premio più ambito, la mia soddisfazione più grande.
Ed ora, il riposo è più grato; le forze si ritempranno per essere pronte a dare nel nuovo anno scolastico più vigore, più energia nell’opera nostra»
(Maestra Edda Cavallini Cavalletti, 27 Giugno 1932)

        9. «La gran quantità di neve rende addirittura la scuola deserta. Ciò mi dispiace molto perché non potrò portare a compimento il programma di Dicembre.
Ancora la scuola completamente vuota. Ho avuto oggi una sola bambina. La neve è tanta. Anche oggi ho poche alunne sempre per causa d’altra neve caduta nei giorni scorsi e che rende difficile il camminare specie alle piccolette. Speravo dopo le vacanze natalizie avere una frequenza regolare e invece… Ciò mi preoccupa molto per lo svolgimento del programma. Manca anche la Loreti insegnante perché non funziona il servizio automobilistico»
(Maestra Jolanda Robaldo Olmi, 19–22 Dicembre 1931)

Le insegnanti
Carla Calamante e Michela Palpacelli

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