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Un futuro di santità
Un futuro di santità
Tracce archivistiche di Pier Giorgio Frassati nell’associazione
alpinistica Giovane Montagna
I primi documenti riguardanti il beato in vita sono conservati
nell’archivio della Sezione di Torino, a partire dall’iscrizione
risalente al 1923
Il fortissimo legame tra Pier Giorgio Frassati e la Giovane
Montagna non si esaurisce con la sua prematura e improvvisa
morte, avvenuta il 4 luglio 1925 all’età di soli 24 anni.
Ciò è dimostrato da varie carte conservate nell’archivio centrale
dell’associazione.
Nel 1927 la famiglia Frassati compare nell’elenco dei destinatari
della rivista associativa; l’indirizzo indicato è quello di
Corso
Galileo Ferraris a Torino. La famiglia è inserita anche
nell’indirizzario del 1928: in questo caso però si osserva la
cancellatura di
Corso Galileo Ferraris e la sostituzione con
Pollone Biella. Si tratta, come è noto, di una località particolarmente
significativa per Pier Giorgio: qui, nella villa di famiglia,
trascorreva lunghi periodi di vacanza e da qui partiva spesso per
recarsi a piedi al Santuario di Oropa.
Il ricordo di Pier Giorgio Frassati risulta vivissimo anche a distanza
di più di venti anni dalla sua morte: in una carta preparatoria al
convegno della Giovane Montagna, previsto ad Oropa nel
settembre 1947, la scelta della sede è motivata con
la vicinanza
della tomba del nostro Pier Giorgio Frassati, che tanto ancora
parla al nostro cuore.
La figura di Frassati è ancora ben presente anche nel successivo
convegno, tenutosi a Spiazzi di Monte Baldo nel 1968; al riguardo
si richiama un intervento di Pio Rosso, anch’egli Socio iscritto dal
1923, che, nel trattare il tema dell’importanza della Santa Messa
nell’ambito delle attività sociali, rievoca i suoi primi tempi della
vita associativa e appunto l’esempio offerto da Pier Giorgio: il
quale ebbe il coraggio, nel lontano 1924, di affermare, una sera in
cui erano tutti riuniti in sede per programmare una gita, che se
non c’era la possibilità nell’itinerario di assistere alla Santa Messa
avrebbe rinunciato alla gita.
La Giovane Montagna è ovviamente presente alla cerimonia di
beatificazione di Pier Giorgio Frassati: nell’archivio centrale si
trovano numerosi documenti che si riferiscono a questo evento.
La mobilitazione comincia subito dopo l’ufficializzazione della data
della cerimonia: lo si evince da una lettera del 27 dicembre 1989
del Direttore della Rivista Giovanni Padovani diretta al Segretario
Centrale Piero Lanza, in allegato alla quale è inserito un articolo
del quotidiano cattolico “Avvenire” che tratta dell’avvenuta
approvazione da parte di Papa Giovanni Paolo II del decreto del
riconoscimento di un miracolo per intercessione di Frassati; la
beatificazione viene annunciata per domenica 20 maggio 1990.
Con una nota del 28 marzo 1990 il Presidente Centrale Giuseppe
Pesando invita tutti i Presidenti di Sezione a portare a conoscenza
dei Soci l’imminente beatificazione di Frassati e a invitarli a
partecipare alla cerimonia.
Per ovvi motivi le Sezioni più coinvolte sono quella di Torino, città
dove era vissuto Pier Giorgio, e quella di Roma, fra l’altro
costituitasi appena pochi mesi prima.
La gestione dell’evento, vista la sua importanza, è subito presa in
carico dalla Presidenza Centrale che, come risulta da un
documento del 2 aprile 1990, stila un programma per il fine
settimana del 19-20 maggio; sono comprese anche alcune mete
turistiche per i Soci intenzionati a trascorrere a Roma il sabato
pomeriggio precedente la cerimonia. Sono indicati anche alcuni
hotel per i partecipanti convenuti da altre città.
Per quanto riguarda il periodo immediatamente successivo, si
segnala la relazione di fine anno della Sezione di Roma, nella quale
si legge che
l’occasione di incontro con le Sezioni del Nord per la
beatificazione di Pier Giorgio Frassati ci ha fatto assaporare la
ricchezza che deriva dall’appartenere ad una Associazione di così
ricca tradizione, e forte caratterizzazione.
Importanti contributi sull’evento e sul suo significato si trovano
all’interno del secondo numero del 1990 della rivista sociale3, con
la lettera di Giuseppe Pesando ai Soci e gli articoli di Antonio
Ferriani della Sezione di Verona e di Renato Montaldo della
Sezione di Genova. Da questi scritti emerge in particolare
l’emozione loro e di quanti hanno vissuto il privilegio di assistere
alla cerimonia e anche una punta di legittimo orgoglio per avere
avuto nella Giovane Montagna un Socio così illustre e così
meritevole.
Il 28 settembre 1990 Giovanni Padovani propone con una lettera ai
vertici associativi di inserire nel calendario sociale del 1991 la
fotografia del Beato
così come è stato esposto nello stendardo di
Piazza San Pietro; in una nota del 18 ottobre 1990 lo stesso
Padovani propone alla tipografia incaricata di stampare il
calendario con la seguente didascalia:
Pier Giorgio Frassati (1901-
1925) socio della sezione di Torino proclamato beato il 20 maggio
1990.
A quasi un anno di distanza dalla cerimonia, la Sezione di Roma
avverte la necessità di approfondire la figura di Pier Giorgio: come
si evince da una carta d’archivio, per domenica 3 marzo 1991 viene
proposta, presso l’Istituto delle Suore Rosminiane in Via Aurelia,
una giornata di spiritualità a lui dedicata, con il seguente tema:
Pier Giorgio Frassati: una provocazione educativa per la famiglia
di oggi. A condurre la giornata è chiamato Don Sabino Palumbieri,
docente presso il Pontificio Ateneo Salesiano.
Sorvolando gli anni successivi e pensando al futuro immediato,
l’Archivio Centrale Giovane Montagna si arricchirà presto dei
documenti relativi alla imminente cerimonia di canonizzazione di
Pier Giorgio Frassati.
1 A questo proposito si veda RAVELLI P.
L’alpinismo di Pier Giorgio Frassati in
“Giovane Montagna, rivista di vita alpina”, 1991, numero 3, pp.1-20
pubblicato anche in SICA A.,
Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri, Effatà
Editrice, 2024, pp. 33-44.
2 All’epoca Pier Giorgio Frassati era sepolto a Pollone.
3“Giovane Montagna, rivista di vita alpina”, 1990, numero 2, pp. 7-17.